“Se non è stato nelle mani e nel corpo, non può essere nel cervello.” – Bev Bos

I bambini sono per natura scienziati, investigatori ed esploratori con tutti i materiali che trovano nell’ambiente.

L’intelligenza del bambino, fino ai 18 mesi, ha come obbiettivo l’esportazione del mondo. Le sue piccole mani sono il primo oggetto di esplorazione: il neonato le vede passare davanti a lui come se fossero oggetti esterni.

Ad un tratto impara che quell’oggetto, che spesso gli finisce nella bocca, può essere dominato, guidato dalla propria volontà. Il piccolo comincia ad afferrare dapprima la mamma, le sue mani, il suo Seno, poi gli oggetti più disparati che la mamma gli porge.

In fine si rivolge al mondo, curioso scienziato, sperimenta le cose. Afferra, con una, poi con due mani, porta alla bocca, passa da una mano all’altra e dopo molti esperimenti, lancia. Diviene così esperto nell’uso delle mani, che sono il motore della esperienza conoscitiva del Mondo.

Esplorare con le mani e con la bocca, diviene il mestiere del bambino affascinato dalle diverse forme e materie e dalle reazioni e sensazioni, che ancora non hanno nome, del proprio corpo che sente. Da questo luogo, di li a poco si presenteranno evidenti le rappresentazioni, ma questa è un’altra avventura.